• Per essere liberi

    S'intitola "Breviario" la nota rubrica che appare la domenica nel supplemento culturale del "Sole 24 Ore", firmata dal card. Gianfranco Ravasi. Il 15 gennaio scorso il tema era "la libertà": "L'educazione a essere liberi, non solo da un'imposizione sottile, com'è quella della deriva mediatica, ma anche per una scelta e un impegno personale, è un'opera severa e faticosa".

    Di quest'opera severa e faticosa abbiamo un'illustrazione proprio a Rimini nel Tempio malatestiano, nella cappella detta delle sette arti liberali, ovvero le materie di studio per gli uomini liberi (ai servi toccavano le arti manuali): Grammatica, Dialettica, Retorica (il "Trivio"), Aritmetica, Geometria, Musica, Astronomia (il "Quadrivio"). Nella cappella le immagini sono però diciotto. Per questo motivo uno studioso come Corrado Ricci scrisse che in essa vi è "altro ancora", con un'incerta espressione simbolica delle figure.
    Noi vi proponiamo una veloce lettura delle diciotto immagini suddivise nelle due colonne laterali ed in tre strisce per colonna, partendo dall'alto verso il basso per ogni striscia che indichiamo con lettera dell'alfabeto. Striscia A: la Natura ispira l'Educazione che opera attraverso la Filosofia. Strisce B e C, le materie di studio: Letteratura, Storia, Retorica (Arte del discorso), Metafisica (o Teologia), Fisica, Musica. Nelle due strisce successive (D, E), si mostra come conoscere la Natura attraverso le Scienze che sono: Geografia, Astronomia, Logica, Matematica, Mitologia e Botanica. L'ultima striscia (F) rivela lo scopo della cultura, ovvero educare ad una vita tra cittadini tutti uguali e quindi liberi: qui le tre immagini rappresentano la Concordia, la Città giusta, e la Scuola.
    Il tema della Concordia ha una doppia lettura. Esso riguarda non soltanto la vita della città (opponendosi ai governi dei prìncipi come Sigismondo), ma pure l'Unione fra le due Chiese (proclamata il 6.7.1439 con un decreto destinato a breve durata). Per quella unione i Malatesti hanno svolto un grande ruolo in nome della Chiesa. Nella tavola della Concordia si raffigura un'unione matrimoniale: la donna potrebbe essere Cleofe Malatesti, scelta dal papa comesposa (1421) di Teodoro, figlio dell'imperatore di Costantinopoli, e poi finita uccisa.
    Nella scelta delle immagini c'è la mano dello stesso architetto (ed ottimo scrittore) Leon Battista Alberti, seguace di un umanesimo civile che vuole una società nuova diversa dai principati. [Anno XXXI, n. 1066]

    Antonio Montanari
    (c) RIPRODUZIONE RISERVATA

    il Ponte, settimanale, Rimini, 29.01.2012

     


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