• Se la notizia fa notizia

    Siamo attratti dalle esaltazioni di tipo calcistico pure in politica. Non parlo di fanatismo. Ma ci andiamo vicini. E la figlia primogenita della politica oggi in Italia, è l'informazione televisiva. Per cui gli intrallazzi della madre coinvolgono gli eredi diretti: giornali, radio e tv.
    Secondo le teorie, che malinconici signori lungo il corso dei secoli hanno formulato (per recare un servizio al vivere democratico), non dovrebbero esistere legami tra informazione e politica. L'informazione non dovrebbe mai essere figlia di nessuna buona donna. Ma una solitaria signora capace di controllare l'altrui operato per un fermo equilibrio tra i poteri.
    Grazie anche alle ripetute amnesie di forze ora all'opposizione, non abbiamo in Italia nessuna differenza tra politica ed informazione. Molti dicono che dipenda dal fatto che il nostro capo di governo ha tra i gioielli di famiglia qualche rete televisiva ed un quotidiano. Il dato non è negabile. Ma ci sono altri due elementi. Il primo è la vocazione a correre sempre in soccorso del vincitore (Flaiano), applicando il motto glorioso per cui "Sia de Franza sia de Spagna, basta che se magna".
    Il secondo è la concezione patriarcale del potere. La raffigurava Enzo Biagi nelle sue conseguenze: alla Rai ogni quattro giornalisti c'erano un democristiano, un socialista, un comunista, ed uno bravo. Modesta aggiunta. Spesso quel bravo equivocava considerandosi non un aggettivo (tipo: brav'uomo), ma un sostantivo: come il bravo di un qualsiasi moderno don Rodrigo.
    L'estate 2010 va in archivio con la rivoluzione nuovamente tentata da Chicco Mentana: dare le notizie in un tg, non nasconderle sotto mentite spoglie o cancellarle, come succede altrove. A La7 egli ripete l'operazione fatta al Tg5. Quando metteva in apertura una vicenda di Mani pulite che invece il Tg1 ritardava di 18 minuti dall'inizio. Ma il parco degli orrori è molto vasto. Loris Mazzetti ci ha persino scritto un libro, "La macchina delle bugie". Noi vecchi ricordiamo il 4 novembre 1966, e la pioggia su Firenze annunciata dal Tg1. La città era già allagata. Od il Bruno Vespa che nel 1969, stesso teleschermo (anzi telescherno), presentava Pietro Valpreda come l'autore della strage di Piazza Fontana.
    Mentana non soltanto fa notizia per dare notizie politiche, ma talora cancella il mondo in una sbornia di vuote polemiche che la sua rete avvia di primo mattino e conclude dopo le 21 con Lilli Gruber. E che fa gridare: basta! ["il Ponte", Rimini, Tam Tama n.1008]

    Antonio Montanari
    (c) RIPRODUZIONE RISERVATA


    Tags Tags : , , , ,
  • Commentaires

    Aucun commentaire pour le moment

    Suivre le flux RSS des commentaires


    Ajouter un commentaire

    Nom / Pseudo :

    E-mail (facultatif) :

    Site Web (facultatif) :

    Commentaire :